“Making love with his ego, Ziggy sucked up in his mind”, cantava David Bowie a proposito della rockstar di cui interpretò le gesta in The rise and the fall of Ziggy Stardust. Una volta si chiamavano concept album e in Ziggy il tema era la traiettoria parabolica di una celebrità, che si innalzava a vette inimmaginabili, per poi ricadere in zone oscure e ignorate. Geometrica morale di chi si crede imbattibile e poi si rivela insicuro e fragile. The rise and fall, appunto. Il problema di quando si vince sempre è che la base di consenso diventa molto alta e basta scendere leggermente al di sotto o pareggiarla, per incorrere in critiche e ricevere bastonate. Come partire vincenti dal 40% del consenso elettorale e ritrovarsi perdenti al 35%. Si può ragionare comunque sulle cause della discesa e sulla consistenza della stessa perché ci sono discese e baratri, pendenze e muri verticali. Si può ragionare anche della consistenza umana del protagonista della puntata, rockstar, politico o mister che sia. Si possono cioè, fare dei distinguo. Ora il caso qualè? L'allenatore del Depo, Manchoxavi, mister Nunminculonisuno, duce e condottiero della squadra, caterpillar dei malcapitati Indipendentisti e anche di frange di dissenso interno, ha cominciato a perdere colpi. Una recentissima indagine demoscopica avviata dal chairman della Olimpic Questions Inc., Georgios Dimmelotu, sul grado di impenetrabilità del cuoio capelluto di Julinho, ha dato questi esiti: 92% assolutamente impenetrabile, 5% quasi impenetrabile, 1,3% forse penetrabile dopo rasatura, 1,7% non sa. La questione sembrerebbe a prima vista, ininfluente, ma se la correliamo alla possibilità di far entrare nella mente degli atleti le istruzioni ed i convincimenti che l'allenatore cerca di inculcare, la ricerca assume un'altro aspetto. L'amico Dimmelotu si è preso la briga di interrogare il campione significativo su un'altro tema: può Cesar Spago crossare con il piede sinistro: risultati: 92% assolutamente impossibile, 5% quasi impossibile, 1,3 forse possibile dopo rasatura dei peli sulla gamba sinistra, 1,7 non sa. Anche in questo caso l'astuto Dimmelotu ha deviato la ricerca su questioni che attengono la sfera oltre che tattica e comportamentale, anche tecnica, con relative considerazioni in ordine agli alibi del Mister. Allora? Colpa della rosa a disposizione o colpa del Mister che ziggyanamente si è bevuto il cervello e amoreggia con il proprio ego? Ma se la rosa era la stessa quando vinceva e la tessitura tricologica anche, perché invocare difetti sempre esistiti? I difetti c'erano, ci sono, ma alcuni atleti due mesi fa brillanti e vivi, ora sono imbolsiti e vaganti per il campo con le mani sui fianchi. Nella vicenda si inserisce anche un'altro elemento. Le dimissioni, poi rientrate, di Manchoxavi dopo una serie di partite con esiti negativi. Insomma e non poteva essere altrimenti, quando si parla di Depo, la vicenda è complicata. Non rimane come sempre, che attenersi ai dati oggetti, inconfutabili, incontrovertibili: dopo una cavalcata esaltante, il Depo si è fermato; la situazione di classifica, ora vede l’Ende avanti; quindi le partite che seguiranno saranno quelle della verità. Il campo dirà quanto vale questo Mister e se si meriterà la riconferma.