PAGELLAS
PACK 6
CESAR SPAGO 6
LUISITO 6
MAXIMINHO 5,5
CRUZADOR 5
IONNIDIS 7
KILY CORRADES 5,5
MORIXES 6,5
FAUSTINHO 6
Sarà un caso, ma da quando Cruzador è tornato in squadra il Deportivo si è fermato nel suo cammino trionfale nella stagione del campionato di apertura. La squadra era reduce da quattro vittorie consecutive, quando il trionfale (per lui) ritorno dal Brasile di Alberto De Santa Cruz detto Cruzador ha scombussolato i piani di mister Sanchez Schiaves, che si è visto costretto a cambiare l'assetto difensivo e di tutta la squadra. Nulla di male se non che le condizioni di Cruzador si sono rivelate peggiori del previsto. Impacciato, impreciso e a corto di abitudine al campo di gioco, si è rivelato l'ombra del brillantissimo giocatore che ricordavamo. Alcune voci di corridoio danno la colpa alle "abitudini" che Cruzador si è portato dal Brasile. Nell'ordine: Staff personale composto da 12 ballerine Oba-Oba più 4 amici (amici?) dalla curiosa conformazione fisica (portano la 4° di reggiseno) e, barman personale con corredo di liquori tipici Brasiliani. Dal momento del suo sbarco in Europa è stato tutta una fiesta Brazileira con la Caipirinha che inonda la villa del giocatore dove sono stati invitati tutti i suoi compagni del Deportivo. Purtroppo i risultati si sono visti.
Cruzador, ma quando riparti?
2 commenti:
Ingenerosa caricatura di uno dei più rappresentativi elementi del Deportivo in Italia ma soprattutto all'estero (vedi America Latina...).
Le critiche sicuramente vanno a tutta la compagine che sembra nelle ultime due giornate avere smarrito la posizione in campo.
Le maggiori difficoltà continuiamo ad averle in zona porta... ma chi fa la punta?
A questo punto la patata bollente passa nelle mani di un allenatore che ormai sembra sempre più distante dallo spogliatoio.
la sua unica preoccupazione ormai è chiara "farsi riconfermare il contratto" e allora sarà lui che dovrà sbrogliare questa situazione in cui sembra ormai essersi cacciato caparbiamente con tutti gli scarpini.
La notte porterà consiglio...
Sono diversi giorni che circola la voce di un
possibile acquisto del Deportivo la Lasanha da parte
del Projeto Poseidon spa, gruppo imprenditoriale che
opera in America Latina e Centrale ed è quotata alla
borsa di S.Paulo.
L'Armatore della più grande flotta mercantile
dell'emisfero australe ha inviato un suo osservatore:
l'A.D. Zé Pequeno e noi l' abbiamo intervisato.
A: E' vero dell'interesse da parte dell'armatore
nonché investitore in grande scala di pescherecci
dell'America Latina all'acquisto del pacchetto
azionario del Deportivo la Lasanha?
Z.P.: Il proprietario ha un legame, un vincolo di
amicizia, fiducia e stima col presidente del Depo. Al
momento osservo (incredulo) e basta.
A: Cosa ne pensa della squadra?
Z.P.: Purtroppo, le debbo dire che sono rimasto deluso
per il capitano della squadra, per la tattica in campo
e per la scarsa preparazione atletica e mentale di
alcuni giocatori.
A: Può essere più preciso?
Z.P.: Non ho visto una squadra nel vero senso della
parola.
Il Depo unito e grintoso di una volta, che sudava e
rideva insieme.
XAVI, ora capitano ora tecnico, ha mostrato i suoi
limiti ed è ormai al tramonto della sua attività
sportiva.
Non ha carisma sufficiente per consagrarsi leader né
in campo né in panchina. E' stato sì un grande
centrale e un libero nei tempi d'oro della squadra ma
ora il Pomata (come viene apostrofato negli
spogliatoi) ha perso lo smalto.
Ha mandato allo sbaraglio una squadra per tre
sconfitte consecutive senza cambiare modulo di gioco,
senza proferire una parola se non scaricare tutto
sulla difesa.
La sua tattica si riassume in difesa, centrocampo ed
esterni senza un attaccante!
A: E gli altri componenti della squadra?
Z.P.: Partiamo dalla perdita di SANDRON portierone
detto SANDOKAN, figura mitica che ha palmato le più
belle pagine del Depo.
Il portiere attuale comunque non è il problema,
partecipa al gioca e, importante, non si tira
indietro.
Se non ascoltasse la vocina fuori campo... forse si
sarebbe evitato qualche gol.
Il centrale... è centrale. SPAGO è uno dei pochi
giocatori che scende in campo per giocare per la
squadra e non per fare l'oretta di aerobica.
E' sicuramente il giocatore che è cresciuto di più in
questi anni, maturando nel gioco e nel comportamento:
sacrificio e silenzio sintomatico, uomo pratico e
corale, di poche parole ed immune ad inutili polemiche
durante il gioco.
LUISITO in difesa è una toppa che dura da molti anni.
Nasce mezzala pura di altri tempi (tempi molto ma
molto lontani) copre un ruolo riduttivo e forse poco
gratificante per le sue qualità.
XAVI, appesantito dagli anni, sembra aver perso anche
l'Abc del gioco calcio, non riesce più a stoppare, si
fa saltare come un birillo, passaggi corti senza forza
e purtroppo non salta più per colpire di testa (la
messa in piega oggi giorno costa!).
Mi ha colpito molto la sua totale incapacità di
tecnico, come per esempio, obbligare la difesa a
giocare palla bassa sotto un acquazzone e con un campo
che era uno stagno.
Forse era lontano (volontariamente) dalla reale
situazione del campo e sotto il suo ombrellone
difendeva il fondo tinta da "sera".
MORIXES, viene ingiustamente utilizzato poco. Er
Capriola ha il fisico e la tecnica per cambiare il
risultato. Capito solo da intenditori, come un buon
vino d'annata.
MAXIMINHO, è un giocatore importante nel Depo da
sempre. Ha firmato le più belle pagine della squadra.
Personaggio scomodo per le difese avversarie per il
suo stop moltoooooo a seguire e soprattutto bomber
nato. Oggi riveste un ruolo a dir poco folkloristico:
esterno destro, completamente fuori luogo sia per il
suo fisico (da centravanti) sia per il suo stile... ma
per l'attuale tecnico tutti devono correre, correre
fino in fondo, lungo la linea della rimessa laterale
come soldatini, per poi crossare alla difesa
avversaria che può ripartire mettendo ripetutamente in
difficoltà il settore difensivo.
Buono l'acquisto di FAUSTINHO, ma anche lui deve
ritrovarsi addosso almeno 4 kg di bucatini in meno per
sfoderare il suo repertorio di gran classe.
CORRADO, è un uomo solo. La solutudine palpabile. Un
giocatore abbandonato al suo destino, destino dettato
ora dal tecnico.
E finiamo con IONNIDIS, atleticamente e tecnicamente
superiore agli altri ma anche debolino, un semplice
raffredore lo costringe al riposo (come nella
trasferta di Alghero, dove CRUZADOR, oggi criticato da
malelingue, si improvvisò attaccante mettendo a segno
una tripletta). E' comunque il giocatore che fa la
differenza nella squadra. Sarebbe lui il leader se a
Roma ci fosse sempre il sole, non piovesse mai e la
sua casa non avesse quelle "benedette correnti di
aria". Ora gioca a sprazzi, come una pallina da
flipper. Non si capisce che ruolo fa o vorrebbe fare.
Ma sa benissimo cosa mangiare a cena per poi spalmare
il suo consumo (di alcol soprattutto) ai suoi ignari
amici.
Ora è uno spreco nel campo, come una bustata di
monnezza (umida, ndr) poggiata nel cassonetto della
plastica.
A: Cosa riferirà?
Z.P.: Cosa riferirò? Che al momento non ci sono le
condizioni nemmeno per sponsorizzare un calzino.
A: Quindi, la situazione da Lei descritta è sull'orlo
dell'abisso?
Z.P.: Vede, questa è la mia mano
posso muoverla,
in essa pulsa il mio sangue,
il sole compie ancora il suo alto arco nel cielo,
ed io, io, gioco a palla contro l'Indipendiente.
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