domenica 10 maggio 2015

MAGLIARO IS BACK


Il Magliaro 8

“Quel fondo di fascismo che si annida
dietro la “filosofia del risultato” è tipico di gente
che divide il mondo in dominatori e dominanti,
in ricchi e poveri, in bianchi e neri, in vincitori e vinti.”

Così Jorge Valdano (Il sogno di Futbolandia, Mondadori, 2004) cataloga quegli sportivi e non solo, che vedono nel risultato  l'unico fine della competizione: fascisti nascosti, che disprezzano i deboli e privilegiano i migliori. Questo fascismo non ideologico ma praticante, è trasversale a tutte le società moderne, capitaliste e socialiste, dove la capacità a competere e vincere, viene riconosciuta come un sano e necessario strumento per far emergere le individualità o al contrario, per glorificare il Paese a cui si appartiene. Volendo approfondire il tema potremmo anche sfrucugliare Max Weber e la sua teoria enunciata nell'Etica protestante e lo Spirito del capitalismo, dove chi raggiunge il profitto e cioè il risultato, è il prescelto da Dio e chi invece fallisce, è un fallito, appunto. Tema contrapposto all'ecumenismo cattolico, dove sono i più deboli, i meno garantiti, i falliti, quelli che rientrano nelle grazie del Signore, mentre i migliori, i fortunati, sono quelli che si devono pentire e spogliare di quanto posseduto. Insomma andando avanti, si intravedono sentieri sempre più ardui nel dipanare la complicata matassa. E' di oggi però la notizia, che sulla chat del Depo è comparsa una nota capoccia calzante un elmetto con sotto la scritta “Saluto al Duce”. L'immagine è riferita all'attuale allenatore MancioXavi, ergo mister “Nomminculonisuno”. La polemica è ormai aperta da tempo e tratta i metodi con  i quali il citato MancioXavi, allena la squadra in questa stagione 2014/15. La sterzata rispetto all'esordio dove il precedente allenatore si era rivelato debole e confuso, è stata notevole. La mano forte si è rivelata trionfante in termini tattici, di valutazione ed utilizzo di atleti, ma sopratutto di risultati, infatti dopo un periodo di cocenti e continue sconfitte, MancioXavi ha sfondato il muro delle sei vittorie consecutive, con contraccolpi che non hanno scosso solo il Depo, ma anche gli avversari ad un passo dall'abbandono. Il filotto ha scatenato all'istante una diatriba tra sostenitori e detrattori. I primi paladini del gioca il più in forma, dello sradicamento di camarille e privilegi senatoriali, di non avere paura a criticare anche ferocemente, giocatori e relative prestazioni. I secondi difensori di una dimensione più prosaica del calcio, dove esiste la possibilità di poter accampare scusanti dovute a eventi extra calcistici, la rivendicazione a giocare tutti, a prescindere, anche male. Alimentandosi con cannoli e matriciane.

“Chi lo critica ha quasi sempre ragione, ma alle spalle di quasi ogni critica, c'è il sospetto inevitabile della conservazione. E' un bel rebus, ed anche un bel ricatto. Ma è almeno, mi sembra, la realtà delle cose. E se lui è quello che è, la colpa non è tutta sua”, dice Michele Serra a proposito di Matteo Renzi e l'ultima  frase cade un macigno sui suoi avversari, filosofi del non  risultato. Il nomminculonisunismo manchoxaviano  quindi, non rappresenta nulla di nuovo, anzi è pratica molto usata, perché a suo modo funziona e quindi piace. Senza scomodare Weber piuttosto che Gentile, basta fermarsi a Kant, al suo weltanschauung, visione del mondo, aria  dei tempi, che evidentemente adesso tira da quella parte. Ci saranno altre epoche in cui avranno ragione altri mister,  altri Premier, altre  filosofie dei  risultati. Oggi MancioXavi, vince e questo è sufficiente a mettere a tacere i suoi detrattori e farlo rimanere allenatore del Depo, oggettivamente, uno dei migliori degli ultimi tempi.

7 commenti:

Mauro Ionni ha detto...

Fascista, autoritario ma vincitore. E poi hanno stancato questi presunti senatori che non si allenano, criticano e danno sempre la disponibilità. La ditta e' cambiata. Bisogna adeguarsi. grazie magliaro

Anonimo ha detto...

E così i ragazzi del deportivo accettano bellamente di essere allenati con metodi fascisti...bene, buono a sapersi.
Purchè si vinca, giusto? Intanto fioccano gli insulti agli avversari, si gode nella presa in giro irriverente, in campo si randella impunemente. Non credo che siano tutti d'accordo, compagni e avversari. E' il momento di tornare in azione anche per il matriciano.
Buongiorno a tutti!

Maximinho ha detto...

Roonf.... Roonf... Rooonff..

Anonimo ha detto...

La “squadra della nazione” la squadra trasformata da Mancioxavi nell’asso pigliatutto dei martedì sera
È questo quello che vogliamo diventare???
E a che prezzo??
La formula di mancioxavi ha fatto subito fortuna. L’allenatore l’ha fatta subito sua. Ed i suoi sostenitori, soprattutto quelli spuntati come funghi tra gli intellettuali abituati a collocarsi sempre e comunque sul carro governativo e vincente, l’hanno elaborata ed arricchita di nuovi significati.
Se mancioxavi, come ha spiegato successivamente, aveva pensato alla squadra della Nazione come la squadra inarrestabile ed espansa dei martedì sera che si poneva al centro della scena calcistica, i neofiti dello mancioxavismo hanno invece costruito uno schema del tutto diverso da quello del fronte popolare a vocazione maggioritaria e hanno sposato il nonmiinculonisuno del nuovo corso.
Per loro, quelli del nuovo corso, la squadra della Nazione era e deve essere una sorta di grande area centrale dove convergono non solo la sinistra di governo e riformista, ma anche e soprattutto le componenti del centrodestra alla ricerca di un nuovo “padre” a cui affidarsi per avere spazi e protezione.
E la democrazia interna? Il confronto? Il gioco di squadra?

Anonimo ha detto...

Non sopporto gli anonimi. Se avete qualcosa da dire, ditelo in faccia. Cmq non sono stato io a volere questa panchina. Vi ricordo che Pilas si è dimesso e nessuno ha avuto il coraggio di sostituirlo perché nessuno aveva la minima idea di cosa fare. Io ce l'avevo e ricordo che il presidente e tutta, dico tutta la squadra, tranne Spago era d'accordo con questa nuova, per il depo, filosofia. Ora dopo la prima vittoria esaltante (recuperare 4 partite e vincere con distacco sull'Ende, non mi pare poi così facile) ed un campionato che ci vede ancora in vantaggio, vi lamentate? Avete già dimenticato la frustrazione dopo le sonore sconfitte subite dall'Ende? I giocatori che si stavano perdendo? Parafrasando un personaggio storico, mi rendo sempre più conto che allenare il Depo non è difficile, è inutile. Allora, una volta per tutte. Voglio sapere chi è ancor dalla mia parte. Voglio sapere chi approva totalmente ed incondizionatamente il mio operato. Se la maggioranza non è d'accordo me ne vado immediatamente. Questa è democrazia.
Mancioxavi
P.S. Chi parla di "democrazia" in relazione alle squadre sportive o non capisce di sport o è in malafede. L'allenatore chiede, ascolta, osserva ed alla fine decide da solo ed esclusivamente per il bene della squadra. Avete mai visto una squadra che decide la formazione con i voti dei giocatori?
Ma voi ricordate con chi giocava Valdano e per quale squadra ha poi fatto il dirigente? E gli atleti ed allenatori di "sinistra" da Juantorenha a Teofilo Stevenson da Gigi Meroni a Ulivieri, ecc ecc. stavano lì per vincere, mica solo per partecipare. Questa è l'essenza dello sport, questa è l'essenza della competizione. Sempre nel massimo rispetto dell'avversario. Questo è lo sport, bellezza.

El Presidente ha detto...

Il mister e' questo e non si discute. Poi se proprio devo scegliere un dittatore suggerisco Fidel.
Hasta la victoria siempre

Mauro Ionni ha detto...

io sono con te. comunque ulivieri è un vero fascita nella gestione della squadra (io che ho calcato i campi di tutta italia..)