domenica 8 maggio 2016

IL RITORNO DEL MAGLIARO

Chi l’ha visto? (Il caso Xavi)
di Paolo Il Magliaro

Alla voce “senatore”, il vocabolario de Mauro, definisce il lemma anche in senso figurato come “persona anziana ed autorevole”. Applicato ad una squadra di calcio, il senatore è un giocatore tra i più anziani del gruppo e per questo anche uno dei più autorevoli. Orbene, è capitato che un senatore della squadra del Depo, è scomparso in circostanze misteriose. Noi indagheremo questa scomparsa. Il 12 aprile 2016 alle ore 21.00 circa, termina al campo del Certosa l’ennesima sfida tra il Depo e l’Ende. Il Depo prende una scoppola: 7 a 2. Xavi si avvia verso gli spogliatoi, si fa la doccia, va a mangiare la pizza con i compagni. È l’ultima volta che viene visto. Sparisce anche dalla chat del Depo. Nessuno conosce il motivo. Escludendo problemi legati alla forma fisica in quanto Xavi è il meglio allenato del gruppo, alla prima mancata convocazione, si comincia a diffondere la voce che abbia litigato con il compagno/cognato Maximinho durante la partita. La voce è confermata dallo stesso Maximinho che ammette di averlo ripreso con una certa veemenza, per via di un suo comportamento scorretto: non avrebbe preso in mano la squadra nel momento del bisogno in assenza del mister e del suo vice. Lo stesso vocabolario de Mauro alla voce “permaloso” recita: chi ha facile tendenza a indispettirsi, a irritarsi, a risentirsi in maniera sproporzionata alle circostanze. Xavi è conosciuto per il suo carattere e se questo fosse il vero motivo della sparizione, il caso sarebbe risolto, ma come disse Oronzo Canà:
“Mi avete preso per un coglione”
“No, per un eroe”
“No, preso per un coglione… con la mano. Mi fate male!
quindi non ci accontenteremo delle semplici apparenze. Attenendoci alla cronaca, alla fine della scorsa stagione in cui Xavi condusse il Depo come Mister, nella cena di fine campionato, il 7 luglio 2015, rilasciò le seguenti dichiarazioni: “avevo chiesto al presidente di cedere dei giocatori che sapevo avrebbero destabilizzato lo spogliatoio, e questo è successo”, e poi “non è possibile che una squadra che viene da tante vittorie possa perdere sette volte consecutivamente” e alla fine sentenziò

inappellabilmente, “mi hanno remato contro”. Alla luce dei fatti odierni, le parole di Xavi possono assumere una nuova luce. Nell’intervista non vennero specificati i giocatori da cedere e quindi, a dire di Xavi, i responsabili del naufragio. Ipotizzare dei nomi sarebbe azzardato anche perché Xavi, al contrario di altri tesserati del Depo, non si è mai apertamente pronunciato contro qualcuno in particolare. E allora chi sarebbero questi “infami”? Mistero. Da alcune indiscrezioni raccolte ultimamente, Xavi si lamenta anche del fatto che non riesce più a divertirsi giocando con il Depo. Un suo confidente ci ha raccontato che tra uno scaffale degli insaccati ed uno stand promozionale del caffè Vergnano al supermercato Coop, Xavi si sia lamentato degli stessi motivi prima accennati: contrasti con alcuni compagni, perdita di entusiasmo. Saranno allora questi i motivi della sua sparizione? Intervistato in proposito, un noto profiler di personalità criminali, John Tipuzzilfiato dell’Università di Paracarro nell’Utah, applicato alla situazione contingente, ha avanzato anche l’ipotesi che Xavi non sopporti l’ombra di una personalità che lo oscura. Forse quella del nuovo Mister che nonostante la rissosità dei deportivisti e l’ostilità nei suoi confronti, ha finora ottenuto discreti risultati contrariamente ai suoi? Il cognato Maxininho che lo ha duramente redarguito nella ultima partita del 7 a 2 e che per certi versi lo ha umiliato quella sera? Il Presidente un po’ cialtrone? Spago con le sue spacconate e le sue pretese di insegnare calcio nonostante provenga da altra area sportiva? Moni con le sue supponenze da meridionale erudito? I giovani tutta fuffa e niente ciccia? Sono forse questi i tesserati che all’epoca remarono contro? Tipuzzilfiato non indica un soggetto in particolare, ma la sua analisi potrebbe avere un fondamento. Ha anche parlato di multifattorialità nella scelta eremitica di Xavi, indicando tra i più probabili e concorrenti motivi: la permalosità (38%), ombre incombenti (28%), la noia (15%), non si pronuncia (9%). Dopo Majorana, Salinger e il Fu Mattia Pascal, il caso Xavi si ripropone alle cronache del XXI secolo. Osvaldo Soriano diceva che il calcio ha le sue ragioni misteriose che nessuno conosce. Xavi praticava il “numinculonisuno” come metodo per il successo. Tra l’arcano ed il prosaico vagano le ombre di questa scomparsa. Si rincorrono tra le pagine di un vocabolario inciampando alla voce “fare squadra” dove si legge: “agire con lo spirito di un gruppo, di una squadra sportiva, seguendo regole e schemi predisposti, con il concorso coordinato di tutte le energie e le risorse disponibili.”

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Rispondo per chiudere la storia. I fatti. La defezione del capitano ha indotto il mister a designare il sottoscritto per fare la formazione e gestire la partita. Come potevo accettare cotanta responsabilità senza un'indicazione tecnica, senza urtare la suscettibilità di alcuni e minare certe convinzioni, sapendo che secondo alcuni io sono autoritario e non autorevole e ogni volta che sono intervenuto per consigli vari mi veniva ricordato di essere solo un giocatore e non più mister? Cmq, abbiamo condiviso la formazione proposta dal presidente che era poi quella, che in un successivo uotsap, ha inviato il mister. Quindi formazione e schieramento tipo. Poco dopo l'inizio, il pressapochismo, il pippatismo mentale e tecnico, il bla bla continuo, la supponenza ci mandavano sotto di 3 goal. A quel punto ho detto: "allora ragazzi cambiamo (nel senso, insieme) qualcosa?". La reazione da checca isterica (tutti ricordano le sue parole) di Maximinho è stata veemente e mi ha ricordato che in fondo sono solo un giocatore. Il rispetto della maglia e dei compagni sta proprio nella mia mancata reazione che poteva andare dal vaffanculismo personale (è mio cognato, non posso litigare per questo), al chi cazzo ti credi di essere (idem come prima), all'abbandonare il campo lasciando la squadra in 7 con Julinho infortunato. L'ho fatto solo a due minuti dalla fine, quando ormai la partita era finita e la rabbia stava montando dentro, ecco perché Monitella ha giudicato la mia prestazione "così così". Negli spogliatoi non ho detto nulla, per quieto vivere e non sono andato a mangiare la pizza, sig. Magliaro. Ma quello che mi ha deluso è stato il resoconto di quel falso e cialtrone di Monitella che è stato uno di quelli che, prima ha destabilizzato il Depo nella scorsa stagione, mi ha delegittimato, come mister e poi come giocatore e senatore. Il silenzio della squadra è stato, in ogni caso, eloquente. La settimana successiva non avrei voluto giocare per orgoglio ma vista la carenza di giocatori, mi sarei reso disponibile, scrivendolo, solo se Julinho non avesse dato la disponibilità. Se il mister non ha tenuto conto delle mie condizioni e se ne è dimenticato nel diramare le convocazioni, non è colpa mia. Monitella, invece, ha scritto che prima ho accettato la convocazione e poi ci ho ripensato mettendo in crisi la squadra che avrebbe giocato senza cambi. Sulla gestione tecnica non ho nulla da dire, ci mancherebbe altro ma non tollero che mi si descriva per quello che non sono. Permaloso si, scorretto e presuntuoso mai. Per concludere, caro Monitella, le scuse le deve fare la squadra e non io. Mi fermo qui perché tanto le ragioni del mio abbandono sono tutte nell'analisi di Paolo il Magliaro.
Xavi

Anonimo ha detto...


in merito al commento di Xavi vorrei contribuire alla chiarezza dei fatti con alcune considerazioni.
l'incarico di gestire la squadra in mia assenza e di Ionnidis era una chiara attestazione di stima e un riconoscimento delle qualità nei suoi confronti. Tanto per essere chiaro, se non ci fosse stato neanche Xavi, avrei delegato il Presidente, ma solo per la figura che rappresenta. Il torto di Xavi è stato di non riconoscere questo apprezzamento al momento della prima richiesta e opporre un irragionevole rifiuto. Che poi qualcuno avesse avuto da ridire, stica? era stato incaricato da me. Punto. Disposizione tattica, non ce n'era bisogno: oltre che un senatore, Xavi è anche uno che di calcio ne capisce.
Su Monitella e la delegittimazione/destabilizzazione, neanche questo mi convince. Io sono stato massacrato per mesi dal bieco duo Maximinho/Luis (per caso qualcuno ricorda la seconda votazione sulla mia sostituzione?). Dall'infausto torneo di settembre in poi, è stato un continuo, ma fa parte del gioco, sopratutto tra noi un po' cazzari e cialtroni. Si abbozza, si controbatte e si butta la palla avanti. Al mio posto Xavi che avrebbe fatto senza neanche 7 partite vinte consecutivamente? Fare il Mister a volte è una vera rottura perché sono tutti bravi a criticare, ma ci sta. E' vero che anche questi martedì non sono solo un gioco. Lo sport a qualsiasi livello, ti obbliga al confronto con gli altri, amici ed avversari e le dinamiche ripropongono molti aspetti duri della vita reale (delusioni, rabbie, scontri), ma è anche vero che ci sono molti altri aspetti positivi come l'amicizia e la solidarietà, che devono sempre prevalere. Speriamo che sia così anche per il caso Xavi.

Io credo che Xavi tornerà e non avrò da dirgli proprio niente. Anche se mi fa un po' incazzare questo suo volontario allontanamento, Mister o non Mister, quando vorrà scendere in campo con i colori del Depo, mi farà sempre piacere averlo accanto.

Il Mister

Mauro Ionni ha detto...

Condivido pienamente la tesi del mister.
spero di rivedere presto l'amico xavi al campo e sopratutto nel dopo partita.

Maximinho ha detto...

cito testualmente:
"....La reazione da checca isterica (tutti ricordano le sue parole) di Maximinho è stata veemente e mi ha ricordato che in fondo sono solo un giocatore....."

La fredda crònaca: la risposta è stata: "eh no! mo fatte li cazzi tua! prima hai detto de no, mo che stamo a perde treazzero te ricordi de fa l'allenatore?"

sono disposto a mettermi in ginocchio davanti alla squadra per chiedere scusa a Xavi per essere stato così "veemente" nella risposta dimenticando i modi gentili che gli allenatori usano in campo verso i compagni del Deportivo, ma credo di essere nel giusto sul merito della cosa e lo ribadisco nettamente.

Minho

Anonimo ha detto...

Allora non leggi bene e vedo che hai capito ancora meno. Ho chiesto se INSIEME volevamo cambiare, come INSIEME abbiamo accettato la formazione iniziale proposta dal presidente . Non avevo nessuna intenzione di fare "l'allenatore".
Cmq lascia perdere, acqua passata.
Xavi

Maximinho ha detto...

Ionnidis il solito democristiano!

Anonimo ha detto...

Caro Xavi, io, come membro della squadra, ti chiedo scusa, così come richiedi.

Su Monitella però stai prendendo una cantonata poichè egli ha un altro ruolo ed è pagato da questa testata per esprimere giudizi e pagelle. In quel caso tu o manchioxavi dovete rivolgervi alla società per fare cessare la sua attività giornalistica.

Monimoto